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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Allumâti trièparu mârsiâni tôghi! AVVISTATI TRE BEI MARZIANI A RENDE!

Non siamo soli nell'Universo

Dopo l'avvistamento a Roma (http://www.jacopofo.com/Avvistati-da-militari-UFO-a-Roma) altre tre luci alte nel cielo sono state avvistate a Rende, Cosenza, da una giornalista del Quotidiano della Calabria e diversi altri testimoni.
Le luci procedevano in direzione sud-nord e sono uscite al casello di Montalto Uffugo
·         Da Cacao Quotidiano il 15/06/2010 - 14:26

 

 

AVVISTAMENTI IN GERGO CHE SI “SENTONO” IN GIRO

Tragedia in due battute di V.S.Gaudio

Personaggi:
UNO CHE PASSA
UN ALTRO CHE PASSA
UN ALTRO ANCORA CHE PASSA
UNA MINÈCA: ‘NU MÂRSIÂNU TOGU
‘NA GAZETARË

In una strada di Rende ai nostri giorni.
Passa una donna(“minèca”), una bella fica(‘nu mârsiânu togu”).

UNO CHE PASSA
Allumâ chi mârsiânu togu!

UN ALTRO CHE PASSA
Allumâ chi mârsiânu togu!

UN ALTRO ANCORA CHE PASSA
Allumâ chi mârsiânu togu!

‘NA GAZETARË CHE TELEFONA AL GIORNALE
Allumâti trièparu mârsiâni tôghi!

Cala il sipario prima che esca il giornale con il titolo:
AVVISTATI TRE BEI MARZIANI A RENDE!


[In ammašcânte, gergo dei calderai, i “quadarari” calabresi, “mârsiânu” è “buco”, “sesso femminile”. John Trumper(“Una lingua nascosta”, saggio sul linguaggio ammašcânte dei quadarari, Rubbettino Editore 1992), segnalando che Padula dava anche la forma “mersiano” e “marsiano”, lo connette con la voce del gergo romano”marziano”,che è “fanale”, “lampeggiatore”, e del gergo torinese “marziàn”, che è “luce azzurra”.Per caricare il senso ottuso di “allumâ”(=”guarda”), si potrebbe usare “tawìjâ”(leggi:”taglìja”)che corrisponde a: “guarda attentamente”.
“Tògu” è “buono”, “bello”, un aggettivo che assolutizza, una sorta di aggiuntivo superlativo, che viene usato anche dai calderai sardi e nel taròn dei ramieri della Val del Sole. Le “Tragedie in due battute”, chi non le ricorda?, segnano l’inizio della carriera di Achille Campanile, che, negli anni venti, faceva il lavoro oscuro di cronista: dovendo passare una mesta e patetica vicenda, le dette un titolo che fece sobbalzare Silvio D’Amico,allora direttore della terza pagina.]
·         Da v.s.gaudio il 16/06/2010 - 00:04