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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Maria Sharapova, il paradigma somatico elastico e inafferrabile


   
Il fattore oppositivo è quello della primarietà che, nel paradigma nervoso e sanguigno, c’è, e in quello sentimentale e passionale non c’è : come significante somatico, per l’effetto morfologico correlabile all’opposizione nervoso/sentimentale, avremmo un podice eccezionale per movimento e proporzione con un’allure ad alto potenziale emotivo; la tenerezza tutta egocentrica, quando il tratto primario è reso più curvo e soggettivo, rende l’assetto fisico allo stesso tempo più elastico, audace e inaccessibile.
Gli epiteti, come archetipi, sono stati applicati sia all’assetto somatico che alla correlazione caratterologica relativa.
Il suo corpo ha ottenuto questi epiteti oltre il tasso del 75%:
elastico, inaccessibile, brusco, ottimista, inafferrabile, imperturbabile, tenero, presuntuoso; che sono epiteti connessi allo schema verbale Distinguere e Confondere, che operano nell’ambito della prima struttura schizomorfa(idealizzazione) e della seconda che è quella mistica(viscosità e realismo sensorio) mediante gli archetipi del chiaro, del calmo e del nascosto .
La presenza di semi di tipo chiuso nel paradigma aggettivale(brusco, presuntuoso) fa sì che l’indicatore globale complessità(che ha il paradigma aperto) possa contenere sia aggettivi monosemici che polisemici .
Quando prevale il fattore primario, il paradigma è più monosemico; viceversa, è più polisemico quando prevale il fattore secondario della risonanza emotiva: nel caso della nostra protagonista, l’elasticità primaria ha sia l’”ottimismo primario” che la “tenerezza secondaria”, sorta di “complessità” che finisce col rendere l’assetto psicosomatico sia “inaccessibile” che “imperturbabile”.
Il paradigma somatico di Maria Sharapova è così che, considerato come assetto elastico( e quindi giovanile), si connette con gli altri epiteti:
elastico “inaccessibile”; elastico “brusco”; elastico “ottimista”; elastico “inafferrabile”; elastico “imperturbabile”; elastico “tenero”; elastico “presuntuoso”.
D’altronde, il visionatore(lo scrittore o il poeta che sia) coglie l’indifferenza e la tolleranza che attengono alla base “sanguigna” della gioventù che, essendo un carattere primario, ha sempre un che di fisico come innesco percettivo.
Va da sé che il paradigma “elasticità brusca” ha le virtù chiuse, monosemiche, definite, dell’ iconicità pregnante o della pregnanza tesa, o contesa, tra primarietà e secondarietà. Gli altri aggettivi con paradigma più chiuso sono,per vari motivi: presuntuoso, inaccessibile, imperturbabile, inafferrabile, che hanno un carattere extraparadigmatico poco estensibile, più univoco.
Ma  l’ iconicità pregnante di Maria Sharapova ha un qualcosa di più di un semplice paradigma aperto, per contenere anche il paradigma chiuso in questo esserci che ha virtualizzato al massimo anche gli indicatori connotativi, ovvero la polisemia e la complessità: d’altra parte, la rifrazione secondaria attiene al corpo della figura e anche al carattere sentimentale(EnAS), e quindi agli epiteti “inaccessibile”, “affidabile”, “tollerante”, “tenero”, “impulsivo”.
Così, quando i fattori primario e secondario collimano nell’immanenza somatica di Maria , questa ha una complessità monosemica(è opportunista e cinica); una iconicità polisemica(impassibile,inaccessibile, intraprendente); una polisemia iconica(ottimista, esibizionista); una iconicità pregnante, “sentimentale”.
M.S. è una sentimentale paraprimaria, nel senso che pur avendo una base primaria di tipo nervoso che ne potrebbe fare una “nervosa dissoluta”, se larga di coscienza, è invece una sentimentale chiusa, come se fosse una nervosa altera ma più “secondaria”: ha una certa rigidezza quasi militare, correttamente puntigliosa, con un forte sentimento di sé e del proprio merito. Una sentimentale infinitista, che non è tanto attratta dalla suggestività delle cose incompiute quanto dall’accrescimento della tensione, al punto che la complessità, come indicatore globale connotativo, abbia la definizione iconica e fisica della pregnanza.
V.S.Gaudio

La  tagcloud di Wordle del paradigma somatico
di Maria Sharapova
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