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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Il mondo non è banale ? Bonazza tra le parole nuove...



Tra le nuove parole per il vocabolario italiano anche “bonazza”, indicato per una donna dalla bellezza evidente... corriere della sera 17 maggio 2014









LA BONA MONOSEMICA
 E LA BONA POLISEMICA:
IL PARADIGMA AGGETTIVALE DI SONIA GREY E DI ANNA MARIA RIZZOLI






La parola BONA ha un paradigma aperto[1], difatti la classificazione semantica è incredibilmente estesa ed estensibile.
Il Paradigma semantico Aggettivale può contenere molte strisce: da una bona normale a una bona super, passando per molti gradi di densità intermedia.
Piuttosto nell’Indicatore Globale  COMPLESSITA’, il paradigma, pur essendo aperto,può contenere più aggettivi monosemici(cioè lessemi) che aggettivi polisemici(cioè allolessemi): nella COMPLESSITA’ il monosemico prevale sul polisemico( che attiene di più
alla funzione dell’Indicatore POLISEMIA), perciò anche l’allolessema può avere un sostantivo reggente univoco, poco virtuale: ad esempio, nella COMPLESSITA’ MONOSEMICA di Sonia Grey[2] che, fisiognomicamente, è  segnalata dalla sporgenza facciale e dalla retrazione frontale( che chiude, in qualche modo, le aperture vestibolari ) e che, caratterologicamente, correla una “primarietà attiva” molto esplicita, il paradigma aggettivale di BONA può contenere un lessema primario connesso all’energia disponibile, all’istinto più esigente, al bisogno più sfacciato.
Per questa ragione, l’appoggio formale di una opposizione semantica consiste in un suffisso o in un prefisso, tipo BONAZZA oppure SUPERBONA.
Come dire che, quando si accelera il ritmo, essendoci maggiore mobilità e, perciò, una diminuzione della soglia di eccitabilità, l’istinto dinamizzato così osteso mostra, come Significante del Desiderio, una fallicità immediata e, come Significante Somatico, fa intendere che l’oggetto sia modellato con la stessa “sporgenza dinamica” e la stessa morfologia convessa e rilevante, estesa e protesa.
Il carattere “chiuso” del paradigma di BONA di Sonia Grey, vista la Complessità sobillata di continuo dal rapporto tra la cornice generale e la cornice vestibolare del suo viso, è basato sulla opposizione tra la “primarietà attiva” della bocca e del naso e della parte
inferiore del viso e l’ “eccitabilità” del piano superiore(gli occhi e la fronte): che corrisponde a una correlazione caratterologica E.A.P., cioè COLLERICO, quello che, quando c’è il paradigma BONA, va sempre letto come SUPERLATIVO IMMEDIATO,EVIDENTE,LAMPANTE,INDISCUTIBILE.
Come Aria di Baudelaire è quella più impudente, anche se può essere volitiva e sazia, e di dominio: nella Tavola del Significante Somatico, questa componente primaria ostenta un culo poderoso, gambe dalle cosce piene e abbondanti, un’allure ampia e forte, convinta, da movimento plutonico[3].
Il carattere “aperto” del Paradigma di BONA di Anna Maria Rizzoli[4], in virtù del fatto che i significati particolari della Polisemia producono più allolessemi, è basato sulla opposizione tra l’ “avidità attiva” della parte inferiore(labbra piene) e la “tonicità facciale”: la correlazione caratterologica è di tipo SANGUIGNO/COLLERICA, nE.A.P./E.A.P. , in cui l’ aria impudente, pur essendo visibile, ha un tratto di sazietà che implica una  eccedenza implosiva [5].
Così la Polisemia più alta di Anna Maria Rizzoli sembra che innalzi la stessa Complessità: invece,laddove in una faccia alla Grey c’è un paradigma chiuso da aggettivi monosemici, sulla sua faccia c’è un paradigma aperto con particolari aggettivi polisemici.
Il paradigma aggettivale della faccia e della Complessità alla Grey può avere questa striscia:
I.PRIMARIA>II.ECCITABILE>III.ECCITANTE>IV.SFACCIATA>V.VOGLIOSA>VI.RIZZACAZZI .
Il paradigma aggettivale della faccia e della Complessità alla Anna Maria Rizzoli può avere questa striscia:
I.INCONTENTABILE>II.VORACE>III.STUZZICANTE>IV:APPETIBILE>V.LASCIVA>VI.ARRAPANTE .
Nel paradigma semantico chiuso, il Significante del Desiderio può reagire più immediatamente.
Nel paradigma semantico aperto, il Significante del Desiderio reagisce con più prudenza.
In entrambi i casi, avendo la loro bellezza un’ aria impudente, si ottengono celebrazioni, per il Significante del Desiderio, da 4° grado.
La gradualità è più profonda nel secondo caso, in quanto la gradualità del paradigma non è scalarmene combinabile.
La “bona primaria”, dal paradigma aggettivale chiuso, ha i caratteri monosemici del VISIBILE e del FLAGRANTE, è insomma PLATEALE, ma non per questo si può dire che la sua evidenza sia del tutto naturale.
La “bona polisemica”, dal paradigma aggettivale aperto, ha i caratteri polisemici del SOTTILE e del COINVOLGENTE, è, insomma, SENSUALE, con un rapporto intensivo tra lusinga e tentazione.
La prima può sobillare molestie e apprezzamenti immediati; la seconda può provocare richiami e suggestioni.


CORPO-SIMULACRO
BONA
COMPLESSITA’
PARADIGMA
AGGET-
TIVALE
POLISEMIA
LESSEMA
ARIA IMPUDENTE

REAZIONE

DEL SIGNIFICANTE
DEL DESIDERIO
SONIA GREY
Primaria
         7
Chiuso
Caratteri
dell’essere-
bona:
plateale.
visibile
      7
Lessema
primario:
rizzacazzi
Sfacciata
e
Vogliosa
Immediata
(per l’Occhio
Sensuale ed
Esploratore)
ANNA MARIA RIZZOLI
Polise
mica
         9
Aperto
Caratteri dell’essere-bona:
coinvolgente
sensuale
      
Allolesse
ma:
arrapante
Lasciva
e
Inconten-
tabile
Differita
(per l’Occhio
Creativo)

TAVOLA DELLA BONA PRIMARIA E DELLA BONA POLISEMICA:lessema, aria impudente,reazione del significante del desiderio, occhio
                                                       



Note


La Bona Polisemica

[1] Cfr. Sorin Stati, Contenuto  degli aggettivi e paradigmi aggettivali, in “Studi italiani di linguistica teorica ed applicata”, n. 3, Liviana Editrice, Padova 1972: «Una parte considerevole degli aggettivi di una lingua hanno un contenuto intraparadigmatico, cioè tutti i loro semi risultano dai vari rapporti con gli altri membri di un certo paradigma. Per esempio, “povero” e “ricco”, quando  determinano nomi di persone: la variabile  “misura” con due valori: “inferiore al normale” e “superiore al normale”». Il paradigma chiuso ha pochissimi elementi aggettivali e quindi  un carattere extraparadigmatico poco estensibile.
La Bona Monosemica
classificazione semantica è = “possesso di beni personali”, al quale si aggiunge il sema
Il paradigma aperto, avendo molti elementi aggettivali, consente una classificazione semantica più ampia.
[2] Della SONIA GREY, che tra 1990 e ’91 fu valletta in “Striscia la notizia” e “Il gioco dei nove” su Canale 5, fu immortalata la complessità monosemica da Bruno Oliviero in “Excelsior” n. 7/91. Nella III Tavola allegata(in:Miele e altri oggetti d'amore) noterete come , all’ Iconicità altissima (8½) risponda una Complessità più che sufficiente (7), come la Polisemia.
La “Bonazza”, l’avrete capito, essendo sempre più iconica e meno complessa, non può che essere monosemica.
[3] Cfr. la nota  **** della I Tavola allegata(in:Miele e altri oggetti d'amore): un movimento dalle prospettive infinite che rende all’Occhio Esploratore il godimento di un podice immenso, monumento superbo se non colossale.
[4] L’ essere-Bona di ANNA MARIA RIZZOLI è come un aggettivo polisemico, che entra generalmente in più paradigmi, uno per ogni significato: Incontentabile allarga il paradigma, essendo più “esigente” di Sfacciata,che, con la sua  “eccessività primaria”, ha uno spettro semantico a rifrazione immediata. L’iconicità polisemica della Rizzoli fa 16½ ( cfr. IV Tavola allegata ) ed è più polisemica. L’ iconicità polisemica della Grey fa 15½ (cfr. III Tavola allegata in Miele e altri oggetti d'amore ) ed è più iconica.
[5] Cfr. il paragrafo 1. di Sabrina Ferilli, ilfallo implosivo: si può dire anche per Anna Maria Rizzoli che la sua immagine-senso ha in sé una presenza tenace di sesso; il suo corpo-simulacro proietta il fallo implosivo, allude, cioè, a un corpo soggetto agli esercizi tenaci e continui del fallo; fa pensare a un corpo la cui opulenza è continuamente ammirata e goduta, guardata e posseduta.
da v.s.gaudio miele e altri oggetti  d’amore © 1996-2000