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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

▌La posa del caffè e la psicanalisi ▌14

Lo Zahir e il Ministro della Riforma della Libido

Quando il poeta si ritrova, in capo a un altro mese, che non è più quello del nome che lo identifica, di nuovo con lo stesso oggetto “a” che gli passa al meridiano a fargli il dondolo, allora non può che essere lo Zahir, che a Buenos Aires è una moneta comune di venti centesimi, che, come scrive Borges, a Guzerat alla fine del XVIII secolo fu una tigre; in Giava, un cieco della moschea di Sukarta; in Persia un astrolabio che Nadir Shah fece gettare in mare; nelle prigioni di Mahdí una piccola bussola; nella moschea di Cordoba una vena nel marmo di uno dei milleduecento pilastri; nel ghetto di Tetuàn il fondo di un pozzo. Lo Zahir è l’ombra della Rosa e lo squarcio del Velo, si tratta semplicemente della Tigre, che è come l’Unheimlich, l’apparizione, il simulacro, l’immagine, il ministro, la densità estetica di Milan Kundera. E allora questa camminata, che è fatta della radice tedesca Zäh, che è “viscosa”, “densa”, “dura”, e della qualità Zähigkeit, che incolla la tenacia, la durezza, la densità, l’intensità. Come a dire che lo Zahir, il Ministro, cammina e invischia l’oggetto “a” del poeta, si fa intensa immagine, si incolla nella mente e nella libido del poeta. Lo Zahir, in arabo, vuol dire “notorio”, “visibile”; in questo senso, è uno dei 99 nomi di Dio; la gente, in terra musulmana, lo usa per “gli esseri e le cose che hanno la terribile virtù d’essere indimenticabili e la cui immagine finisce per rendere folli gli uomini”(Jorge Luis Borges, Lo Zahir, in: Idem, L’Aleph, trad.it. Feltrinelli 1979: pag.109).
Ora che questo nostro oggetto “a”, di cui abbiamo già reso l’immagine nella “Posa del caffèn.11”, possa essere uno dei 99 Nomi di Dio, e per questo ci sta amministrando la riforma della nostra mappa dello stato e dell’esserci, ce ne corre, anche se non è detto che il suo fantasma, veramente il nostro che si invischia nella sua immagine, non vada ripetuto o fatto camminare così 99 volte al meridiano, fino a che la fenditura, la fantasia, il segno, lo specchio del suo esserci, non vorrà più dire nulla.


© ansail passo del Ministro
Quello che c’è di duro e viscoso, di potente e di spinto, tirato, nella camminata di questa donna, è speculare allo stato dell’esserci e del fantasma del poeta: il “sorprendente”, il “terribile”, il “potente”, il “bonheur”, che questa immagine suscita come “brivido di meraviglia”(Das Schaudern) di Goethe, è dentro la “significación torpa”, il “senso ottuso” della posa del caffè, che, a conti fatti e tirate le apparizioni al meridiano dell’oggetto “a”, è sempre sostanzialmente viscoso, intenso, duro, in una parola “lento”, è così che s’incolla tra mente e occhio. Questo nostro Zahir, per come nella libido ci è stato somministrata la posa del caffè, ci amministra, con la sua significazione lenta e viscosa, la libido, anzi può darsi che abbia l’ambizione di amministrarci addirittura la riforma della libido, tanto è che, caduto il poeta dentro  questa divinità momentanea, come la intendeva Cassirer, o nella densità estetica di Kundera, in modo “terribile”, “fortissimo”, “indicibile”, quindi in modo durissimamente Zahir, avrà, tra quei 99 Nomi, quello del Bonheur, il Ministro della Riforma della Libido?
by v.s.gaudio


│© ansa│
Il passo del Ministro sta anche nel punctum MercurioMarte in trigono con il Mezzopunto PlutoneGiove-Saturno; da non sottovalutare il rapporto che il punctum MercurioMarte, che sono gli elementi del passo e della camminata, per antisci con Lilith, che è la viscosità, la densità estetica di cui al testo; è qui condensato tutto il segno dello Zahir, l’espressione di quello che ormai, in quanto oggetto “a”, si può denominare il “passo del Ministro” o l’"allure per la Riforma della Libido del Poeta", se non, ancora uno di quei famosi 99 nomi, la “camminata del Bonheur” o , per il “Grande Spirito”dei  Sioux, il “passo di Vakanda”! E il segno dello Zahir, che racchiude tutta la storia dell’esserci, è specularmente connesso al punctum MercurioPlutone del Poeta che, in virtù dello stesso rapporto per antisci, pungola o dondola, con la Lilith della viscosità dura del Ministro, l’altro suo punctum MarteUrano, che nel tempo e nella libido del poeta è la sua pulsione uretrale e fallica. Insomma, sembra tutto così insolubile: la posa del caffè e la camminata della riforma della libido.