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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Non è Lol V. Stein.

2
considera mia giovane puledra che è mio dovere
essere il cavallo schiumante del mio amore
che drizza sempre una testa bellicosa così alta
e che non è senza pena infinita
che questa pesca che dovrò pian piano addentare
possa diventare rossa come un pruno
o un brugnon che sebbene vada raccolto
dietro una collina viene sempre a mezzogiorno
sirena o poesia, anima o dio che
un giorno fa raggiungere la corriera alla mia follia
di erotismo e un altro mi fa intendere
il cicalio delle gazze



3
la fille de mon peuple a une peau de pêche qui
sourie de la joie la plus grande
agréable dessert de l’innocence
et me parle au cœur et me ravit
la guirlande de fleurs
la figure empreinte de malice
de ce tourbillon ce dôme qui est le plaisir
ce bonheur qui a l’axe vertical qui est
celui-là de la fille de mon peuple
sous ses robes à jouer à pêche
à quinze sous


4
uscita dalla spirale della primavera
oltre la sua frontiera merovingia che si trova
nelle vicinanze del bosco e dell’acqua
in questa strettezza del movimento
che ci unisce e in cui tra maglia e cintura
il vestito è come un ombrellone
tenuto addosso e sul tergo
questa trasparenza soffice
delle mutande questa pesca piena che allunga
l’ombra come il pomeriggio e quando si dice
che adesso indossa il genere numero 11
per imitare il desiderio oppure quando non
dice nulla e c’è in questa linea spezzata
tra podice e stoffa del vestito
la sua forma segreta questa graziosa morbida
equazione frattale del suo farsi pêche à quinze sous



da:
La fille de mon peuple
pêche à quinze sous
e le mutande de Lol V.Stein