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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

"The New Lotta Poetica"?

·LOTTA POETICA
di Alessandro Gaudio

Intorno a «Lotta Poetica» – che programmaticamente si poneva
come strumento di informazione e di scambio tra i vari operatori –
prendeva corpo il Gruppo internazionale di poesia visiva, completato
da artisti operanti in tutto il mondo. Tra i tanti che condivisero le
proprie realizzazioni sulle pagine delle pubblicazioni di factotumart
è opportuno citare almeno Alain Arias-Misson, belga di nascita,
ma americano e spagnolo d’adozione: fu l’iniziatore del Public Poem
(che prevede che l’atto poetico si faccia prassi) e il massimo esponente
della Poesia Visiva d’Oltreoceano; sempre negli Stati Uniti,
bisogna citare Dick Higgins; poi Bernard Aubertin, esponente francese
di spicco del Gruppo zero e conosciuto come l’artista del fuoco;
i tedeschi Joseph Beuys e Timm Ulrichs; Paul De Vree, il più interessante
poeta sperimentale fiammingo, nonché co-fondatore di
 “Lotta Poetica”; e, infine, Jiri Kolar e Ladislav Novak, gli iniziatori
della poesia concreta in Cecoslovacchia3. L’elenco testimonia solo
marginalmente le origini e gli approdi eterocliti delle diverse etichette
affini alla Poesia Visiva (dalla Poesia Concreta, mallarmeana
e futurista, alla Poesia Tecnologica del Gruppo 70 di Miccini, Pignotti,
Ori e Marcucci, fino agli approdi più puri di Sarenco, Arias-Misson
e De Vree), le quali, tuttavia, presentano alcuni caratteri comuni:
apertura a nuove dimensioni, adesione al clima politico di critica
della società borghese, rinnovamento della scrittura e della poesia
(nei casi migliori, continuando a ricercare ancora una certa aderenza
all’aspetto semantico, oltre che tipografico e dunque meramente
estetico, del linguaggio verbale), accostamento alle ricerche limitrofe.
A questi si aggiunge la problematica presa di distanza (dichiarata
più che effettivamente compiuta) dalla Conceptual Art, un’arte
smaterializzata, che non ha un oggetto come residuo.

· [da: A. Gaudio, Mai bruciati dalla Cosa. Parole, figure e oggetti 
dell’inattualità alle origini della poesia visiva in Italia
«Critica Letteraria», a. XXXIX, fasc. III, n. 148, 
settembre 2010, pp. 592-611] ·



·THE NEW LOTTA POETICA